sabato 7 luglio 2012

I film delle Sturmtruppen

Come avete potuto prendere sul serio il mio paragone fra Sturmtruppen e Iron Man? E ho così deciso di punirvi su un mini dossier sul film che nel 1976 diresse Salvatore Samperi, all'epoca notissimo per alcune porcellonate di grande successo (Malizia, giusto per dirne una), perché Sturmtruppen, possa piacere o no, è una delle cose più originali mai fatte nella storia del cinema italiano. Negli intenti, voleva essere una sana commedia antimilitarista ispirata alle strisce del grande Bonvi (alias Franco Bonvicini), ma nei risultati decisamente sgangherata, a volte banale e un po' volgare, ma, e questa è la sorpresa, demenziale e divertente. Certo, il ritmo è altalenante e non c'è capo né coda, siamo lontani anni luce dalla follia militare di M.A.S.H. (di Robert Altman), al quale Samperi dichiarò di essersi ispirato, sia per mancanza di cattiveria che, ripetiamolo, di un vero copione. Ma io difendo Sturmtruppen, perché non era per niente facile dare vita cinematografica a delle strisce autoconclusive, spesso goliardiche e grottesche come solo Bonvi riusciva a tirare fuori, di soldati nazisti ignoranti e di pazzi ufficiali, arrivati nel panorama italiano nel 1968 sulle pagine de Il Paese Sera, in piena contestazione generale. Portate a teatro nel 1972 senza successo, le Sturmtruppen diventarono oggetto di una produzione cinematografica partita con un po' di sfortuna. Facciamo ordine.
L'idea partì perché due produttori, Donati e Carpentieri, si erano innamorati delle strisce di Bonvi, che loro credevano essere francese, finché lo sceneggiatore Vittorio Vighi informò loro che era di Bologna e suo amico. Così i tre parlarono con Bonvi dell'idea di fare un film sulle Sturmtruppen e coinvolsero lo scrittore Ennio De' Concini per affidargli la regia. A fine Marzo del 1976, i giornali riportarono che Renato Pozzetto e Paolo Villaggio avrebbero preso parte a Sturmtruppen, per la regia di De Concini pronto per le riprese a Giugno. L'idea era intrigante, perché voleva sfruttare Villaggio e il suo personaggio del mago tedesco Kranz affiancato da Cochi e Renato, in quel periodo artisticamente non più in coppia ma che continuavano a lavorare insieme; Pozzetto, più dieci film in tre anni dal suo debutto, viaggiava a ritmi di usura e stava sperimentando film meno tradizionali, stava infatti girando Oh Serafina! di Alberto Lattuada quando venne data notizia di Sturmtruppen. Le cose però andarono diversamente. Nel 2002 Vighi dichiarò, "Noi cominciammo a lavorare insieme, sennonché successe qualcosa: [i produttori] non si fidarono di Ennio De Concini e lasciarono la palla ad Achille Manzotti che allora aveva per le mani Pozzetto. Naturalmente entrò un altro regista. [Salvatore Samperi] si portò appresso i suoi uomini e si riscrisse la storia secondo il suo punto di vista, escludendo tutta la nostra parte, quella che avevamo scritto con De Concini e Maria Pia Fusco".
Il film venne così prodotto da Manzotti per la sua Irrigazione Cinematografica, cooperando con una produzione francese, Les Films Jacques Leitienne, che impose Corinne Cléry al posto di Edwige Fenech, inizialmente scelta come protagonista femminile del film. Ovviamente tutto questo amareggiò Concini, il quale disse, intervistato nel Giugno 1976, "Ho sentito all'improvviso che i miei rapporti con il cinema si stavano esaurendo (...) la cosa più singolare è che la decisione l'ho presa quando ormai stavo per cominciare il film. (...) Dapprincipio il trattamento l'avevo scritto per Donati e Sbariglia, i produttori di Salon Kitty, poi la cosa andò nelle mani di Cristaldi e dovevo girare il film facce sconosciute. Infine tutto era pronto con Renato, Cochi.. ma non mi sono sentito di cominciare: avrei fatto un brutto lavoro e un brutto film".
Il pasticcio è rimasto nei titoli di testa e di coda: in quelli di testa è accreditato sceneggiatore Pozzetto e Ponzoni, in quelli di coda Sandro Fusco e Vighi.
Lasciato Concini e promosso Samperi regista, il film venne riscritto da Cochi e Renato su propria misura e venne chiamata tutta la banda del Derby Club, tra cui Lino Toffolo, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Felice Andreasi, Enzo Robutti, e per le musiche arrivò puntuale Enzo Jannacci, il quale scrisse due canzoni per il film: SturmStruppen e Come in America, sulle quali dovrei soffermarmi perché rimangono un mistero; se la prima, scritta dal solo Jannacci e cantata da Cochi e Renato (e si riconoscono le voci di Boldi e di Andreasi), è uscita su disco, non sentiamo mai la seconda, di cui non abbiamo notizie neanche nei registri Siae. Ad ogni modo, musiche di Jannacci e cast di attori del Derby contribuirono decisamente a formare un insieme molto vicino allo spirito schizzato delle strisce di Bonvi, lo stesso Pozzetto, intervistato da Marco Giusti per "Stracult", disse che Sturmtruppen era il film che si avvicinava di più alla comicità surreale del Derby Club. A mio parere, lo era molto più vicino Saxophone (1978), prima regia di Pozzetto, nel suo piccolo un gioco fra amici non riuscitissimo, ma personale, divertito e tutt'altro che presuntuoso. Sturmtruppen, invece, era troppo sconclusionato per divertire completamente, anche se il cast è in uno stato ancora inventivo: perfetto Andreasi nella parte del sergente incazzoso, seguito dal generale vanitoso e infantile Cochi, alle prese con un pupazzo di Marx, dal capitano checca Teocoli, pericolosamente al potere di scegliere gli attendenti al suo servizio, e poi il piagnucoloso Boldi, il sognatore Lino Toffolo e la bellissima Corinne Cléry, infilata in quella gabbia di matti senza convinzione, se non nelle scene con Renato. Il culmine della scemenza è nel finale, all'arrivo di un soldato bianco, che dichiara di essere La Coproduzione Francese e incaricato da lassù a portare la dichiarazione di pace, ma senza successo perché viene ucciso con una ostia avvelenata dal Papa (sempre Andreasi!). Scommetto che non vedete l'ora di prendervi il dvd, vero?
Girato nell'estate del 1976, viene montato in tempo per le feste di Natale, scontrandosi con l'uscita in simultanea di L'ultima follia di Mel Brooks, Quelle strane occasioni e Il signor Robinson, il film per il quale Villaggio rifiutò di fare Sturmtruppen. I soldatini nazisti vengono massacrati dalla critica, e non c'è bisogno di esser stati testimoni dell'epoca per capirlo: in un momento di crisi cinematografica (l'ennesima), di disimpegno e mancanza di vere idee,  un film come Sturmtruppen poteva apparire solo disfattista, una bestemmia per chi desiderava la rinascita del cinema italiano. Poco male, il film esce il 21 dicembre 1976 e fa sfracelli al botteghino. Non lo ferma neanche un sequestro con l'accusa di "vilipendio alla religione" da parte della magistratura di Bolzano, denuncia presentata a Gennaio e archiviata a Febbraio, perché incassa più di un miliardo di lire con oltre 589mila spettatori. 
Da una recensione de L'Unità
Il film genera un paio di titoli ispirati alle commedie finto naziste (in un periodo, ricordiamolo, che in Italia si giravano film porno nazisti...), entrambi del 1977: Von Buttiglione Sturmtruppenführer, inguardabile, e Kakkientruppen, praticamente lontano anni luce da Sturmtruppen, ma, curiosamente, neanche tanto brutto come si potrebbe facilmente credere, in parte grazie al cast assortito (Gianfranco D'Angelo, Lino Banfi, Oreste Lionello, Mario Carotenuto), uniti da un umorismo parrocchiale (tipo, Stanlio e Ollio catturati dai tedeschi in quanto americani) e occasioni uniche (ultimo film di Ric e Gian, nei panni di due chirurghi: terribili). Poi...l'inevitabile? Ok, l'inevitabile seguito arriva nel 1982, sempre diretto da Samperi, ma con un cast diverso. Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte, viene scritto dallo stesso Bonvi con Giancarlo Governi (già stretto collaboratore in Supergulp, assieme realizzarono la loro serie di cartoni animati delle Sturmtruppen - ricordate la Marcia composta da Piero Montanari? Dalla casetta in trincea popopò..), e raggruppa le seconde (e terze) file dei comici dell'epoca, nonostante qualche nome illustre. E' forse il miglior film di Giancarlo Magalli, dopo Liquirizia, film precedente dello stesso Samperi.. Ci sono di nuovo Boldi e Teocoli, e Andreasi, lo stesso Bonvi, Francesco Salvi, Bombolo, Enzo Cannavale (azzeccato nel ruolo del fiero alleato Galeazzo Mussolesi), persino Giorgio Ariani (già voce di Ten in Nick Carter) e Franco Oppini, nei panni rispettivamente di Ollio e Stanlio, fino a Serena Grandi, Giorgio Porcaro (che con autoironia dice, "Fra i due, quello che ha inventato il dialetto, sono io", e il sergente, "Ma Abatantuono fa la grana").. Insomma, Sturmtruppen 2 è uno di quei film che piacciono ai fan dello stracult - personalmente è una delle cose più brutte mai viste in vita mia, dopo Caos Calmo, ovviamente.

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